Viaggiare a piedi è virtù

Werner Herzog, Sentieri nel ghiaccio, trad. it. di A.M. Carpi, Guanda, Milano 2007 (I ed. 1980; or. Vom Gehen im Eis, Carl Hanser Verlag, München – Wien 1978). 

La storia è nota. Nel 1974, alla fine di novembre, il regista tedesco Werner Herzog viene a sapere che la sua cara amica Lotte Eisner è gravemente malata. Ma non può essere, dice lui, non in questo momento, non posso permettere che muoia. Decide allora di percorrere a piedi, in linea retta, il tragitto che li separa: da Monaco di Baviera a Parigi. E parte, munito di una bussola, di una sacca e di un paio di stivali buoni. Giunto a destinazione, un mese dopo, Lotte è guarita e vivrà per altri otto anni. Il racconto del viaggio diventa una specie di ex voto, col titolo Sentieri nel ghiaccio (ristampato in questi giorni da Guanda). La morale è che viaggiare a piedi è virtù: porta miracoli.